... e non
sull'onda del successo ma di coincidenze banali, ripensavo a certi tempi andati.
Tornando ho iniziato
la scalata dei quattro piani che mi conducono alla casa natia: il portone porta ancora i segni del matrimonio della vicina... biancore candido e piante ornamentali verdissime.

Lei ha un anno meno di me e ovviamente la madre s'è sentita in dovere di suggerirmi di
sfruttare la recente imbiancatura (costata dolore e disperazione e infamità) per convolare a nozze anche io.
Io?No... dico... io? =_=
Chi mi conosce può immaginare come ho reagito. Del resto non sono arrivata dal ventre di mia madre, ma
direttamente in ospedale con l'astronave.
Ma questa è un'altra storia, così come quella dell'abito nuziale... che è un'altra ancora.
Insomma... torniamo a noi: arrancando con il cambio di stagione sulle spalle pensavo a una parola in disuso...
zitella.
Fantastica, no?
E mi domandavo: ha ancora un senso ai giorni nostri? Ovvero, c'è ancora qualcuna che teme di rimanere
zitella???
In pratica...
ci sono ancora donne di altri tempi?
Guardandola dal mio intimo punto di vista, no! Gli anelli che porto e che porterò sono di ben altra risma per fortuna!
Ma guardando all'esterno? Beh... mi viene il sospetto che qualcuna non usi più quel termine pronunciandolo ad alta voce, ma che tema quello stato.
Chissà poi perché!
Forse è l'unico pregio e vantaggio dell'epoca che viviamo. ^_______^
PS. qualcuna oggi (ma anche in altre passate occasioni) se meritata la promozione da
Barbie Momenti Felici® a
Barbie Attimi di Panico®.
Sei il Mio Fottuto Personale Mito.