lunedì 18 agosto 2008

Metà agosto... tempo di rientri e di consapevolezze


Sono partita al grido di Heidi... Heidi, le caprette ti fanno ciao! e ritorno con la consapevolezza che le corna son rimaste, si ma... sopra a delle belle mucche sonnolente!

Che dire... sono stata travolta dagli amici che volevano sapere del viaggio e, nel mio intimo, da una valanga di elucubrazioni.
In sintesi: la Svizzera è deliziosa, gli Svizzeri un pò meno.

Ho visto così tante croci bianche su sfondo rosso che temo d'essermi procurata danni alla retina... ho sentito così poco la mia lingua natia che mi sono trovata a dire merci al verace taxista romano intento a caricare le mie valige... ho cercato disperatamente un caffè che non fosse annacquato senza successo... ho sofferto della mia ignoranza costantemente per motivi differenti.
Ma per il resto mi sono rilassata e divertita... lo giuro! >_<

La Svizzera è così pulita da sembrare un set cinematografico, i trasporti pubblici sono così organizzati che hai le città in pugno senza averle mai viste prima, le strade così ben congeniate da non sentire il bisogno del navigatore, le finestre (anche al pian terreno) non hanno le inferriate.
Eppure... in Svizzera, gli svizzeri, nonostante esista un cantone italiano (ne ero sicura prima di partire, un pò meno al ritorno), non parlano la nostra lingua.
No!

La verità è che si rifiutano categoricamente. Del resto conoscono e parlano lo spagnolo, oltre che le altre lingue cantonali (eccetto l'italiano... ovvio) e traducono i testi di musei e mostre persino in giapponese!
Bistrattati... ecco cosa siamo, persino dagli ex-italiani naturalizzati svizzeri!

I loro giornali parlano del nulla: la nuova moda della moto d'acqua, uno stupido record su enormi panini, qualche vago accenno alla Georgia, ovviamente le olimpiadi... e un'enorme articolo su Berlusconi.
Berlusconi? Si, proprio lui.


Lo scopro in un giornale del giorno prima in un rifugio abbandonato da dio e dalla funivia. Ed è subito shock. Inizio a comprendere.
Beh... un pò di ragione ce l'hanno se alla fine non ci stimano. Ma giusto un pò... il resto è invidia o giù di lì.

Così finisco i miei giorni da turista, m'imbarco, trasvolo e rientro in patria.
Alla fine se ne sente il bisogno di tornare... di mangiare bene, di non fare sempre la valigia, di non svegliarsi di notte senza conoscere a memoria la strada per il bagno, di rivedere amici e parenti.

Mi faccio portare dal suddetto taxi in zona Metro Ottaviano per beneficiare della convenzione da 30 euro... durante il viaggio spezzo la noia e il terrore osservando il panorama: fuori da Ciampino e poi la Cassia, scivolando sul fianco del Colosseo abbordiamo il lungotevere, rapidi davanti al Vaticano e ci siamo.
Nel frattempo mi sono disgustata e rattristata: spazzatura tutt'intorno, graffiti sgraziati e inutili dovunque.
E' questo quello che vedono i turisti che arrivano nella nostra città eterna... vesto ancora gli occhi dello svizzero e perciò rabbrividisco.

Roma sembra (ed è) una città pericolosa: non c'è controllo, neanche sulle piccole cose...
Il colosseo cola macchie di smog, è più sicuro viaggiare in aereo che per strada.
Mi faccio forza. Ripesco l'orgoglio là dove s'era andato a nascondere durante il viaggio in metro.
A Valle Aurelia prendo il trenino: gli orari non appaiono sul display e quelli cartacei non ci sono più... viaggio con il diretto per Cesano. Salto oltre di sei fermate rispetto alla mia.
Stringo i denti e le cinghie dello zaino, per fortuna è un agosto fresco e attendere il prossimo in direzione opposta non è un problema: basta solo evitare gli sguardi di quel manipolo di turisti gabbati alla stessa maniera.
Finiscono per fare comunella e ridere. Io mi tengo distante.

Arrivo in stazione finalmente... ultima tappa prevista in autobus. E' fatta... forse.

Dopo quaranta minuti e una serie di verifiche agli orari inizio a nutrire qualche sospetto. Chiedo a un autista: la linea è attiva anche di sabato, perciò DEVE passare.
Aspetto ancora dieci minuti, poi raggiungo un gruppo di autisti in attesa di partire... loro covano la verità e non vedono l'ora di spiattellarmela gratuitamente e cinicamente: la linea che attendo è in appalto a privati che hanno visto bene di fare il ponte del 15 d'agosto senza avvertire nessuno.

Mi invitano a fare reclamo e provvedo sedutastante: chiamo lo 060606, ma loro non sanno nulla di ditte private! L'infastidita operatrice mi consiglia di chiamare l'ATAC... non ho altra scelta, faccio anche quest'altra telefonata.
Il tizio non identificato dell'ATAC ovviamente non ne sa niente, l'ufficio reclami è vuoto e comunque non è quello il numero giusto da chiamare. Meglio che mi rivolta al comune di Roma, ovvero allo 060606.
Prendo il foglietto su cui avevo scritto i numeri di telefono per denunciare il disservizio, lo accartoccio e lo lancio nel cestino davanti a me.
Lo centro, ma se fosse caduto a terra a questo punto sarebbe stato uguale.

A casa ci sono arrivata a piedi e oggi hanno rubato la bici di mio Padre.

Guardando il mare dal mio balcone ho pensato che un lago non sarebbe altrettanto bello, ma che Ginevra e gli Svizzeri non sono poi tanto male.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Gli svizzeri a Zurigo mi hanno bloccato all'aeroporto: hanno scambiato una salsiccia olandese per una pericolosa arma di distruzione di massa. Ora pericolosa lo è ma solo per il mio colesterolo

Nephelim ha detto...

E' la conferma che gli Svizzeri non ci capiscano un accidente di cibo! >_<

Una curiosità... ma per davvero ti sei letto tutto il post????
Se fosse, sappi che sei uno dei pochi pazzi!

Anonimo ha detto...

Applico un metodo di lettura veloce.. L'ho testato con "Guerra e pace" leggo una riga ogni 3 ;-)

Nephelim ha detto...

Omaigad... ma che davvero??? O_O
E se nella riga 2 c'è qualcosa di interessante???

Anonimo ha detto...

tze... mica sto qui a pettinare le bambole. C'e' qualcosa che valeva la pena leggere nella riga 2?

Nephelim ha detto...

Come... non lo sai?

Tutte le righe pari di questo post sono interessanti! >_<

Anonimo ha detto...

si, in effetti è interessante...
la prima parte di questo post, leggendo solo le righe pari suona un po' così:
"ciao! e ritorno con la consapevolezza che le corna son

Che dire... sono stata travolta dagli amici che volevano

elucubrazioni

meno

temo d'essermi procurata danni alla retina... ho sentito così

verace taxista romano intento a caricare le mie valige... ho

senza successo... ho sofferto della mia ignoranza

Ma per il resto mi sono rilassata e divertita... lo giuro! >_<


e il passaggio sul tassista verace che ti avrebbe lesionato la retina, è tutto dire!!!! ;-)

ps: avevo bisogno di un momento di cazzeggio e sono venuta a rompere qua!

Nephelim ha detto...

E hai fatto bene, perchè mi sono ammazzata dal ridere.

Ovviamente ad alto volume nell'openspace quasi vuoto (del resto è ancora agosto e soprattutto venerdì).

Anonimo ha detto...

cioè mi state dicendo che mi sono perso una storia di corna con un tassista romano?

Nephelim ha detto...

Mmh... corna... direi più di cornEa e violenza, per esser precisi!