venerdì 28 dicembre 2007

Mi piace lavorare

Il titolo è una dichiarazione di intenti.

Soprattutto quando il post appare inaspettatamente il 28 dicembre, ovvero nel bel mezzo delle ferie Natalizie... quando la testa dovrebbe essere invasa dal profumo di zenzero e dai fiocchi di neve sintetici... piuttosto che dal senso di agonia, ansia e inquietudine.

In questo caso si dice così: mi prudono le mani.
Mi sento come se avessi madre natura sui polpastrelli e se ogni mia idea fosse gravida di genialità e intenti.
Come se potessi tutto... e come se dovessi tutto!

Non c'è modo di venirne a capo: vorrei semplicemente trovarmi nei guai fino al collo, anzi... andarmeli a cercare. Uscire ora, con la notte che avanza, ancora giovane e frizzante, respirare il silenzio del mio piccolo paese di provincia e urlare per far affacciare le comari... per dar loro qualcosa di cui parlare.
E non basterebbe comunque.

Forse mi manca il lavoro, mi manca l'impegno quotidiano, mi manca il sentirmi affogare d'impegni... e di impegni in realtà ne ho anche ora. A sufficienza...

E allora cos'è?
Mangio un altro pò di pagnottella (no... non sapete decisamente cosa è e cosa vi perdete) e alzo le spalle.

Tanto il due rientro...

PS.: http://it.wikipedia.org/wiki/Mi_piace_lavorare_(mobbing)
(e giuro che non c'entra proprio niente con questo post, ma il film merita comunque)

mercoledì 19 dicembre 2007

Varianti sul tema

Generalmente tendo a portarmi il pranzo da casa. Per due fondamentali ragioni:
  1. la dieta (flagello di qualsiasi essere umano... specialmente se di sesso femminile)
  2. l'indiscusso risparmio
Ma non è sempre così.
Soprattutto se si scopre che a qualche centinaio di metri è apparso da nulla un piccolo spaccio di Kebab!
In questi casi si fa presto a immaginare cosa capita: l'open space si attrezza e si pianifica una spedizione.

Perciò siamo partiti in cinque. Dovevamo essere sei... ma una non ce l'ha fatta ed è rimasta a casa perchè NON aveva la febbre.

Il viaggio è stato breve, lo stazionamento nel piccolo locale... lunghissimo.
Abbiamo preso un kebab di dimensioni medie ciascuno e siamo rimasti tutti con l'insanabile curiosità di sapere quanto poteva essere enorme quello definito grande.

Il Kebabbaro si è rivelato inaspettatamente un italiano... che si è attrezzato e, annusato l'affare, è andato a rubare il mestiere dagli specialisti. Qualcosa di geniale e folle al contempo.
Fatto sta che lui li fa all'italiana, così oltre alle solite salsa piccante e salsa allo yogurt si trova quella alle melanzane e oltre all'insalata e ai pomodori con l'immancabile cipolla si può scegliere anche tra peperoni, funghetti rigorosamente al naturale, carciofi, olive e quant'altro.
Insomma... un kebab esplosivo... e non soltanto in senso figurativo! ^_^

E dopo circa 3 ore... ancora stento a tener gli occhi aperti..